Oggi si parla tanto di empatia, quella capacità di porsi nei panni di un’altra persona e capirne lo stato d’animo. In una giornata come quella del 27 gennaio che commemora le vittime dell’Olocausto non basta raccontare ciò che è stato, non è sufficiente leggere qualche stralcio di esperienza personale per far sì che le nuove generazioni comprendano a fondo il significato della “Giornata della Memoria”. I 15 milioni di vittime della Shoah, di cui 6 milioni di Ebrei, sono cifre che per quanto grandi nel loro abominio, non riescono a rendere l’idea di ciò che queste vittime innocenti subirono. Da questa concezione si è partiti nel proporre alle classi terze e ad alcune seconde della Secondaria del nostro Istituto Comprensivo, nella giornata di lunedì 29 gennaio, lo spettacolo teatrale “I lager dei bambini”, ossia letture recitate di brani e poesie, intervallati da immagini e brevi filmati, a cura di Gabriele Torchio e con le voci di Roberto Girardi e Daniele Torchio, facenti parte del gruppo “Silenzioinsala Teatro”. L’aver dato un taglio alla narrazione che vede come protagonisti i bambini, ha consentito agli allievi, quasi coetanei di immedesimarsi nelle vicende dell’epoca e di venire quasi rapiti dal racconto di Roberto e Daniele. Alternando le voci dei gerarchi fascisti, quando venivano lette le parti inerenti il regime, a quelle della narrazione, ha dato la possibilità di calarsi in un’epoca diversa e di coglierne le suggestioni e le emozioni. Un ottimo contributo è anche stato dato dalle autorità cittadine: a Sant’Antonino la sindaca Susanna Preacco, accompagnata dall’assessore Armando Davì, ha dedicato il primo quarto d’ora all’introduzione dell’argomento, mentre a Borgone il sindaco Diego Mele, con l’assessore Loretta Grosa, che ha accolto le due classi terze e la classe seconda in sala consiliare, ha corredato il racconto dei due attori con un breve filmato sulla liberazione del campo di Mauthausen da parte dei soldati americani, tratto dalla serie “Band of Brothers”, la cui veridicità ha profondamente colpito gli allievi, offrendo loro la possibilità di capire a fondo che cosa significhi essere una vittima dell’Olocausto.
Inutile dire che gli allievi, con il loro silenzio e l’attenzione completamente focalizzata sui due interpreti, hanno mostrato una partecipazione sentita ed educata, onorando con semplicità e profondità emotiva questa triste pagina della Storia del Novecento.
Stella Sirio
da Segreteria
del mercoledì, 31 gennaio 2024